La storia si ripete

La storia si ripete

PARTE IX

Iago

È così rilassante il gorgoglio del fiume! Greenway è un posto magnifico. Quando ha comprato questa proprietà?

Era il 1938 quando io e il mio secondo marito, Max, ci siamo messi a cercare un’alternativa ad Ashfiled House, la mia dimora d’infanzia che si trova a Torquay, nella English Riviera. Così venimmo qui a Greenway e restammo colpiti dalla bellezza della casa e del terreno circostante. La casa è una costruzione georgiana che risale alla fine del 1700. Per me era la casa ideale, una dimora da sogno, immersa in un bosco che scendeva in dolce pendio fino al fiume Dart e circondata da alberi secolari… Sono stata molto felice qui! Ricordo che, quando c’erano giornate inondate di sole come quella di oggi, scendevo qui al fiume con un cestino da picnic riempito di ogni ben di Dio. Ma quello che non poteva assolutamente  mancare era una mezza dozzina di cornish pasties. Immagino che tu sappia cosa siano, considerata la tua passione per l’Inghilterra….

Sì: sono quei deliziosi, piccoli pasticci di carne e verdura a forma di mezzaluna. Se non sbaglio, era il tipico pranzo dei minatori: comodo da trasportare e anche da mangiare, considerato che si mangia come un panino e non servono posate. Qualche anno fa ho anche postato la ricetta sul mio blog. Quali  ingredienti ha usato Edna per il ripieno?

Edna si attiene sempre alla ricetta originale, come definita dal Disciplinare: usa esclusivamente carne di manzo, cipolla, patate e rutabaga a dadini o tritata grossolanamente insieme a un condimento leggermente piccante. Il taglio di manzo che utilizza è quello della bistecca. Qualcuno usa la rapa, ma la ricetta originale richiede la rutabaga che è un incrocio fra rapa e ravanelli. Usare la carota in un tradizionale pasty della Cornovaglia è disapprovato, sebbene essa compaia saltuariamente nelle ricette. Comunque, nonostante il Cornish Pasty sia ufficialmente “protetto” da un elenco di ingredienti specifico, i vecchi libri di cucina della Cornovaglia includono ricette fatte con qualsiasi ingrediente disponibile nelle dispense: carne di cervo, maiale, coniglio, pollo, pancetta, uova, sgombro, datteri, mele, marmellata, riso zuccherato… E sai che si dice a tal proposito? Che il diavolo stesso temeva di attraversare la Cornovaglia per paura di finire in un pasticcio!

Questa è divertente!

Mettiamoci comode: sono impaziente di mangiare, e, soprattutto di  riprendere il discorso di ieri perché c’è una domanda che mi ha tormentata tutta la notte: perché quella benedetta ragazza ha sposato il principe pur sapendo che aveva già un’altra donna ?

Perché inizialmente non sapeva… Quando ha iniziato a sospettare era già troppo tardi: il matrimonio reale era stato già dettagliatamente organizzato e i souvenir con le immagini della coppia erano già in vendita in tutto il Regno Unito. E poi la Principessa era innamorata del principe e ingenuamente credeva che anche lui lo fosse di lei. Sperava che una volta diventati marito e moglie lui avrebbe chiuso la relazione con quella donna sposata. Il principe stesso, parlandole dei suoi precedenti amori, le aveva confidato che le donne con cui aveva avuto una storia prima di incontrarla, erano tutte sposate. Le sceglieva per questo, perché, a suo dire, “erano sicure”, ossia dovevano pensare ai loro mariti. Un altro modo per dire che non avrebbero potuto accampare pretese e che quindi poteva liberarsene quando voleva… E non solo: ho letto da qualche parte, ma non ricordo dove, che lui sostenne sempre con forza il diritto di avere un’amante, oltre che una legittima sposa, perché a tutti i principi di Galles ciò era stato sempre concesso. Un modo così maschilista di ragionare!

E “l’altra donna” accettava questa “posizione” così umiliante? Non si sentiva sminuita?

Dalle ricostruzioni che sono state fatte delle loro storia, sembra che non solo lei accettasse la sua posizione di “amante del futuro re”, ma che l’avallasse. Pare che quando, agli inizi degli ’70, conobbe il principe, la prima cosa che gli disse fu: «Sai che il tuo trisnonno e la mia bisnonna sono stati amanti?» E il principe fu molto intrigato da questa affermazione.

A quale sovrano si riferiva?

Al principe di Galles Edoardo Alberto, figlio della leggendaria regina Vittoria, che poi diventò Edoardo VII: ebbe una relazione con una donna sposata di nome Alice Keppel.

Conosco anch’io questa storia. Se ne parlava quando avevo più o meno otto/dieci anni. La Keppel era l’amante ufficiale dell’erede al trono, sposato con Alexandra di Danimarca, l’allora principessa del Galles, che fra l’altro era sorella di Maria Federova, madre di Nicola II, l’ultimo zar di Russia. Quando ero bambina si raccontava che quando la Keppel colpì l’attenzione di Edoardo Alberto non fosse più una ragazzina: aveva sbrigato in giovane età il compito principale che si richiedeva a una donna del tempo, ossia fare dei figli, e da quel momento si era dedicata alla mondanità. E fu a un evento mondano che l’allora Principe di Galles la notò e pretese che tutti i suoi corteggiatori si facessero da parte e lasciassero a lui la precedenza, in quanto futuro sovrano. Edoardo Alberto iniziò a fare spesso visita alla dimora dei Keppel e a cercare ogni occasione per incontrare quella donna. Nessuno sa i dettagli esatti di come questa storia iniziò, ma è facile immaginare che la signora si sentisse lusingata dalla corte di un sovrano, che difficilmente avrebbe respinto. D’altra parte, si diceva che i coniugi Keppel non fossero molto fedeli l’uno con l’altra e che la loro prima figlia non fosse neppure del marito… Si raccontava anche che la Keppel era così geniale da essere riuscita a far contenti tutti: il re, suo marito e perfino la moglie del re tradita! Il sovrano aveva la sua amante. Il marito aveva comunque una moglie di buona compagnia e non gli importava che fosse anche l’amante del re. La principessa del Galles Alexandra preferiva addirittura la Keppel all’amante precedente del re, che era molto meno discreta… Quindi i pro-nipoti dei due amanti hanno pensato bene di riprodurre la stessa situazione in tempi “moderni”.

Che tristezza! Mentre le femministe degli anni ‘70 lottavano per cercare di togliersi di dosso il dominio maschile, questa donna era lusingata dall’essere l’amante del “signore del castello”, consapevole e rassegnata che, in quanto principe di Galles, lui avrebbe presto cercato e trovato una fanciulla blasonata e illibata da sposare e ingravidare.

Cara, non credo che questa donna fosse una “vittima” del “signore del castello”. Il fatto che, al primo incontro con il futuro re d’Inghilterra, lei abbia tirato fuori la relazione extra-coniugale della sua bisnonna con il principe Edoardo Alberto, la dice lunga su ciò che aveva già in mente… Sin dall’inizio, era interessata al potere. E sapendo già di non avere le “carte in regola” richieste dall’etichetta reale dell’epoca per sposare il principe, si è accontentata dell’altro ruolo: “l’amante ufficiale del re”, riconosciuta dai cortigiani come “l’altra padrona di casa”. In tale veste avrebbe sempre goduto di privilegi e avrebbe esercitato quel subdolo potere, tipico delle “favorite del re”, donne astute e senza scrupoli, che più o meno ogni epoca storica ha conosciuto. D’altro canto, tutti i membri della famiglia reale si aspettavano che la giovane Principessa fosse piena di gratitudine per aver sposato “il principe azzurro”, un principe tale solo per nascita e non per altre virtù, evidentemente. Non solo: si aspettavano anche che la massima aspirazione della giovane sposa dovesse essere quella di vivere dietro l’ombra del regale marito, come un innocuo e ornamentale “angelo del focolare”. E si aspettavano, infine, che lei  accettasse la “tradizione dell’amante” e che adoperasse la fredda indifferenza della principessa Alexandra per gestire la situazione.

 Esatto, Agatha! Ha fatto un’analisi eccellente. Avevano dato per scontato che la Principessa si piegasse a tali arcaiche pretese. Pensi che prima del matrimonio, il principe insistette molto affinché l’ignara e giovane fidanzata facesse amicizia con la sua amante. Ma la Principessa era figlia del suo tempo e quando cominciò a capire qual era la verità si ribellò in molti modi: litigava e chiedeva continue spiegazioni all’infedele marito, si lamentava con i suoceri e con gli altri membri della famiglia reale (che però le mostrarono sempre grande freddezza), si sfogava con gli amici e con chiunque fosse disposto ad ascoltarla e consolarla (inclusi i membri più fidati del suo staff personale). Affrontò l’altra donna. Si ammalò di bulimia e tentò il suicidio quando era incita del primo figlio. Il marito diventò sempre più freddo ed enormemente invidioso della popolarità che la giovane moglie via via conquistava per la sua bellezza e dolcezza: più le persone (e la stampa nazionale e internazionale) l’amavano più lui diventava furioso con lei accusandola di rubargli la scena.

Sicuramente “qualcuno” gli sussurrava all’orecchio quanto fosse deprecabile che una ragazzina distogliesse l’attenzione di tutti dal futuro re d’Inghilterra. E, contemporaneamente, gli faceva notare quanto invece lui avesse bisogno di persone mature, discrete, disposte a lavorare per lui nell’ ombra e soprattutto pronte a soddisfare ogni sua esigenza.

La Principessa parlò dei retroscena del suo matrimonio nei nastri che registrò segretamente per il libro di Andrew Morton, e che furono poi resi pubblici dopo la sua morte.  Ecco le sue parole: “Tra la nascita del primo figlio e del secondo c’è l’oscurità totale. Non ricordo molto, l’ho cancellato, è stato un tale dolore. Tuttavia, il secondo figlio è apparso per miracolo. Siamo stati molto, molto vicini l’uno all’altro nelle sei settimane prima della sua nascita, il più vicino possibile. Poi, all’improvviso, quando è nato, è andato tutto a rotoli, il nostro matrimonio, l’intera faccenda è andata a rotoli”. Questo succedeva nel 1984,  tre anni dopo quel matrimonio fiabesco. Recentemente, il figlio minore della Principessa ha confermato le parole della madre, riportando nel suo memoir “Spare” (2023) una frase detta dal padre alla sua giovanissima moglie appena diventata mamma per la seconda volta: “«Meraviglioso! Mi hai dato un erede e una riserva: il mio lavoro è finito», prima di andare a incontrare la sua amichetta”. Poi, nel 1986 la Principessa iniziò una relazione con il suo istruttore di equitazione che durò più o meno fino al 1991.

In questa storia c’è sempre stato un “Iago”, cara, una persona la cui mente è puro raziocinio al servizio dell’egoismo. Una persona che ha utilizzato la sua fredda intelligenza per eliminare chi la sorte aveva messo più in alto. Una persona molto pericolosa… Purtroppo la giovane Principessa ha finito per assecondare il suo gioco. Credo che proprio a questo punto della storia, Iago deve aver avuto la certezza che avrebbe potuto farcela…

Chi è Iago? C’è un motivo per cui lei ha richiamato il personaggio di Shakespeare, vero? Nel romanzo “Sipario” ha utilizzato la figura di Iago per spiegare le modalità in cui un astuto assassino ha ucciso più volte…

Sì, cara, c’è un motivo. Ma è ancora presto per approfondire questa ipotesi…

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